Niccolò Bettarini, scarcerato un aggressore, ora ai domiciliari: lo sfogo del 20enne

Niccolò Bettarini è arrabbiato. Nelle sue IG Stories va il via a uno sfogo amaro dovuto alla scarcerazione di un suo aggressore. Il 30enne Davide Caddeo era stato condannato a 9 anni. Il giudice per le indagini preliminari Guido Salvini ha deciso di farlo uscire di cella, l'uomo è stato scarcerato, tenendo conto della "vita difficile" , "tossicodipendente dall'adolescenza". Per questo motivo Caddeo andrà agli arresti domiciliari, dovrà lavorare in una comunità e curarsi in un centro per il recupero dei tossicodipendenti. 

Niccolò Bettarini, scarcerato un aggressore, ora ai domiciliari: lo sfogo del 20enne

Sfogo feroce quello di Niccolò Bettarini che prima scrive: “Ho il diavolo dentro. Questo è un paese di mer*a dove la giustizia non c’è PER NESSUNO. Mi sono rotto il caz*o di stare zitto”. E annuncia che parlerà e dirà la sua. Non può credere che il suo aggressore, uno tra quelli che l’1 luglio scorso hanno tentato di ucciderlo davanti alla discoteca milanese Old Fashion, sia stato scarcerato dopo una condanna così pesante.

“Complimenti, bravi! A tutte le persone, giustizia di qua e di là per il figlio di… succhiacaz*i! Spero siate contenti! Però questa storia non è per voi. Io mi ero ripromesso di non parlare della questione perché non fa piacere a me e non lo faccio per pubblicità, apparire, caz*ate e stron*ate varie di cui non mi frega un caz*o. Faccio questa storia perché sono incaz*ato e a quanto pare fare le storie su Instagram è l’unico modo per arrivare alla gente”, dice Niccolò Bettarini nel suo sfogo.

 

Poi affronta l’argomento spinoso: l'aggressore è stato scarcerato e lui è arrabbiato, una furia. “Si commenta da solo quello che è successo. Io sono stato zitto tutti questi mesi in cui ne sono successe di cose. Sono state dette parole, tante. Però a me non me ne frega un caz*. Io dico quello che penso e quello che penso è che la giustizia italiana non esiste, è uno schifo. Per chi sia figlio di e per tutti quanti. Soprattutto volevo fare i complimenti al mio avvocato dal quale non ho saputo niente per mesi. Io ho dovuto sapere tutto attraverso notizie e amici miei e ci ha abbandonato praticamente dopo l’ultima sentenza. E vi spiego anche perché ci ha abbandonato, non me ne frega un caz*o: la signora Alessandra Calabrò voleva che a gennaio io andassi a parlare in un programma chiamato Porta a Porta, a elogiare il lavoro fatto  (già, bel lavoro che ha fatto…!). Comunque io ho rifiutato. E poi bisogna fare i complimenti al giudice: complimenti giudice Salvini! Io non studio giurisprudenza, probabilmente rimarrò ignorante a vita, però a casa mia se io do una sentenza di 6 o 9 anni per tentato omicidio e, dopo un mese dalla sentenza, li scarcero tutti con permesso di lavoro ai domiciliari, qualcosa non quadra, ma questa è l’Italia, questa è la giustizia italiana”, precisa il 20enne.

“E’ uno schifo. Io mi ero esposto e volevo ridire la mia perché dopo l’ultima sentenza avevo detto che la giustizia era stata giusta con me ed ero stato fortunato, ma non è così. E per nessuno c’è giustizia, manca proprio il senso di giustizia e potete tutti andare a fare in cu*o, voi e chi è sopra di voi”, sottolinea ancora Niccolò.

Poi dice con tanta amarezza: “Niente ragazzi, detto questo io mi sveglio la mattina sereno e fiero di non essere come certa gente, che si alza la mattina e sa di essere una mer*a e bazzicherà nella sua mer*a per sempre. Vergogna!”

Arriva anche un ultimo post, un chiarimento sull’avvocato: “Ci ha lasciato per il motivo spiegato e ci ha chiesto 160mila euro per 6 mesi di fancaz*ismo totale senza alcun preventivo! 160mila calci in cu*o. Rispetto per le donne professionali e che non si vendono pure l’anima per apparire!”